Boogaloo e Popping

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I primi passi nello sviluppo dell’Hip hop

Il Boogaloo

Nella città di Fresno in California, una piccola città a metà strada fra Los Angeles e San Francisco, viveva un ragazzo, di nome Sam, che dopo aver visto in tv gli “original Lockers” volle creare un proprio stile di danza conosciuto come Boogaloo o Boog style. Il nome proviene da una vecchia canzone di James Brown “Do the Boogaloo”, da lì in poi il creatore dello stile fu ribattezzato “Boogaloo Sam”.

Il Boogaloo è uno stile fluido che utilizza ogni parte del corpo, e che si incentra su movimenti circolari: spesso utilizza la rotazione della testa, dei fianchi, delle ginocchia mentre tutto il resto del corpo rimane fermo. Utilizza molto le gambe in maniera dinamica, e porta a spostarsi parecchio nello spazio. Non deve essere confuso con il “Waving” che produce invece onde più direzionate.

Electric Boogaloo o Popping

Pistol Pete, il protagonista del film “Breaking”, che ha più volte collaborato con la conduttrice televisiva Toni Basil, i Lockers e “Soul Train” nel primo periodo, e i suoi fratelli crearono l’Electric Boogaloo mischiando il Boogaloo, il Locking, il Robot e i movimenti di tecnica mimica più controllati e regolari. Fonte di ispirazione furono i robot degli show televisivi dei primi anni 60, come “Lost in Space”. La passione per i robot animati e il mondo futuribile era molto forte fra i giovani più poveri nelle grandi città, perché rappresentava una via di fuga da un mondo dove tutto è perfetto, prevedibile e sotto controllo.
Il gruppo nacque a Fresno fra il 1972 e il 1973 ed era formato da ragazzi di colore (Boogaloo Sam, Poppin Pete, Skeeter Rabbit, SugaPop e Mr.Wiggles).

La complessità di questa danza è basata sulla continua contrazione muscolare e flessibilità articolare.
L’Electric Boogaloo crebbe a San Francisco anche prima di arrivare a Los Angeles, ma quando arrivò a Los Angeles, la capitale televisiva americana, fu introdotto attraverso il famosissimo programma televisivo di varietà “Soul Train” come la nuova forma di danza, chiamata in seguito Popping, dato che lo stesso suo creatore, Boogaloo Sam, pronunciava la parola “pop” (schiocco) ogni volta che piegava le ginocchia danzando con questo stile, e fin da subito appassionò moltissima gente, accanto all’ormai popolare Locking.

L’Electric Boogaloo era qualcosa più del mimo: nel muoversi si deve dare la sensazione di produrre una vera e propria scarica di corrente elettrica, facendo ricorso alla tecnica Robot per dare stile alla danza. Invece di muovere il corpo con e senza controllo idraulico, come nella tecnica semplice del Robot, si lascia passare l’energia attraverso il corpo producendo contrazioni improvvise di singole aree corporee, soprattutto nelle ginocchia e nelle gambe, con un effetto a scatto. L’Electric Boogaloo rappresenta la naturale evoluzione del Robot: i movimenti idraulici del robot venivano ballati sulla musica funky, che diventava sempre più ritmica, come ad esempio il famoso brano “Goodfoot” di James Brown (1969).

La medesima tecnica è stata anche chiamata Hitting da hit, colpo.

Qualcuno distingue il Popping dall’Electronic Booglaoo, che viene considerato come una sua evoluzione, ma distinguere precisamente i termini in questo caso non è facile.

 

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